“Femminismo” è la parola dell’anno. Parola vessillo, baluardo, argine, rivolta. Risorta dalle sue ceneri per antagonismo a “femminicidio”, di nuova coniazione e di bassa lega, che non si è potuta aggirare. Una parola che fa male. Alle donne soprattutto. Perché le donne sanno che è il momento estremo di violenze altre, sottili, quotidiane…